"Pensa da uomo di azione e agisci da uomo di pensiero" (Henri Bergson)

mercoledì 9 aprile 2014

GUARDARE ALTROVE

L'unica cosa certa degli ultimi tre mesi è che il nostro mercato azionario è stato il migliore tra quelli dei paesi più industrializzati; sia stata la forsennata ricerca di rendimenti alternativi, il venir meno del timore di un nostro imminente default, o l'idea che saremo in grado (stavolta) di fare vere riforme strutturali, sta di fatto che siamo stati innondati da un notevole flusso di denaro sia dagli investitori nazionali (i dati della raccolta del risparmio gestito sono in forte ascesa) che da quelli esteri (che ci considerano sottovalutati quindi da sovrappesare nei loro portafogli).
Ma visti i fondamentali ancora pessimi, dato che non basta qualche segnale di risveglio della produzione industriale o la stima di un Pil 2014 allo 0,8% per far dimenticare le nostre rogne croniche (debito pubblico altissimo, deficit al limite, consumi depressi da una disoccupazione mortificante e una tassazione asfissiante), il vero dilemma è quanto durerà questo trend rialzista, perchè anche se non ci fossero shock esogeni di natura politica / bellica / catastrofica, stento a credere che il nostro mercato possa salire da solo mentre gli altri stentano o scendono.
Perchè , da un'analisi intermarket, il motore mondiale, alias il mercato USA, è in una fase delicata e i principali indici mostrano segnali di stanchezza nel medio termine anche se un rimbalzo da ipervenduto è imminente.
 



Negli USA è partita ieri con ALCOA la stagione delle trimestrali che si preannuncia come la più incerta dell'ultimo anno e mezzo; le aspettative degli analisti sono contrastanti ma i più stimano revisioni al ribasso degli EPS.
E non regge granchè la tesi della rotazione secondo cui il mercato per rifiatare si sposta dai titoli leaders ai difensivi; le leading stocks anticipano spesso i movimenti degli indici e nelle ultime settimane hanno realizzato ribassi importanti dell'ordine del 30-35% e siamo al limite per tentare un rimbalzo perchè la rottura negativa della medie lunghe (a 150 o 200 giorni) confermerebbe che ad uscire sono stati gli istituzionali e che la benzina per un po' è finita.



 
A conferma della delicatezza del momento, nei reports degli ultimi giorni alcuni dei grossi traders americani (Dan Zanger, William O'Neil, Chris Kacher) sono fuori dal mercato e ripetono lo stesso mantra: "cash is king" , e c'è pure chi (come Gil Morales) è andato short; questa è gente con una notevole esperienza e fiuto che molto raramente perde importanti movimenti di mercato.
 
Il movimento di ieri del nostro indice non promette bene; se da un lato conferma lo scenario di topping e conseguente storno ipotizzato lunedì , dall'altro lato l'onda ribassista in corso appare impulsiva (grafico 15 minuti) e una motrice al ribasso può disegnare tre possibili evoluzioni:
1°) nella migliore delle ipotesi (ma non è il mio conteggio preferito) è un'onda Alt:(c) di Alt:a di onda [4] ; in tal caso potremmo già aver raggiunto il minimo dello storno perchè il resto si svilupperebbe in senso laterale tipo flat / three / triangolo;
2°) è l'onda a di un zig-zag in onda [4] (conteggio preferito per il principio di Elliott dell'alternanza tra onda [2] laterale e [4] verticale); dopo un piccolo rimbalzo si scende verso un nuovo minimo.
3°) è una brutta roba (inversione di grado superiore, che non rappresento anche per scaramanzia)
In generale finchè il mercato tiene 21.180 lo scenario rialzista è confermato.




PORTAFOGLIO

Lunedì , in preda ad un raptus di schizzofrenia, ho tenuto due comportamenti antitetici, uno saggio e uno stupido;
a) quello saggio è stato di alleggerire il portafoglio chiudendo circa la metà delle posizioni;  l'idea che fossimo in vetta ad un'onda tre con uno storno in arrivo mi ha spinto ad incassare un po' di profitti dopo quelli di due settimane fa,  anche se in realtà ho inconsciamente cercato una scusa per ridurre l'esposizione sul mercato; erano anni che non raggiungeva l'80% del capitale sull'azionario e non sono più abituato a reggere lo stress prolungato di oscillazioni di diverse migliaia di euro ogni giorno.
 
BORSA ITALIANA : TRADES CHIUSI IL 07.04.2014
TITOLI
ACQUISTO VENDITA REND lordo
(in ordine di
data di acquisto)
prezzo data prezzo data
EI TOWERS 37.090 6.02 41.48 7.04 11.84%
LANDI RENZO 1.269 6.02 1.5 7.04 18.20%
BREMBO 19.800 7.02 28.3 7.04 42.93%
LANDI RENZO 1.314 10.02 1.5 7.04 14.16%
PRIMA INDUSTRIE 10.000 12.02 14.12 7.04 41.20%
SNAI 1.849 12.02 2.19 7.04 18.42%
UNIPOLSAI 2.331 14.2 2.864 7.04 22.84%
MONDADORI 1.448 17.02 1.416 7.04 -2.21%
PRIMA INDUSTRIE 10.700 17.02 14.12 7.04 31.96%
SNAI 1.906 17.02 2.18 7.04 14.38%
PRIMA INDUSTRIE 11.370 18.02 14.1 7.04 24.01%
STEFANEL 0.440 24.02 0.412 7.04 -6.36%
BASICNET 2.454 20.03 2.356 7.04 -3.99%
BANCA PROFILO 0.443 27.03 0.466 7.04 5.14%
MONDO TV 0.839 27.03 1.1 7.04 31.11%
MEDIOLANUM 6.690 27.03 6.98 7.04 4.33%
PRIMA INDUSTRIE 13.379 27.03 14.1 7.04 5.39%
LEGENDA
in rosso grassetto
sfondo arancio
trade in forte perdita (oltre il - 5%)
in rosso sfondo rosa trade in perdita controllata (da - 3% a -5%)
in nero  trade neutri (da - 3% a + 5%)
in nero sfondo giallo trade in utile (da + 5% a + 10%)
in blu trade in buon utile (da + 10% a + 20%)
in blu grassetto, sfondo celeste trade in ottimo utile (da + 20% a + 30%)
in blu grassetto
sfondo azzurro
trade in eccellente utile (superiore a + 30%)

b) il comportamento stupido è di essere entrato long, in riaccumulazione, su TELECOM beccando un bella trappola per tori



e ieri pure su AEDES che ha fatto le prime tre ore di spinta fortissima (+ 8%) poi è quasi completamente ripiegata.



Il nuovo portafoglio diventa il seguente:
 

AEDES, AEFFE, BANCA POP ETRURIA/LAZIO, BANCA GENERALI, BIESSE, BRIOSCHI, CARRARO, ERG, FIERA MILANO, FIAT, INTESA, ITALCEMENTI R,
LA DORIA, LUXOTTICA, MEDIASET,  PININFARINA, RETELIT, SAES, SALINI, TELECOM, TREVI, UBI, ZUCCHI


ElwaveSurfer

post pubblicato su "Part time trader", blogg affiliato a WALL STREET ITALIA

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