"Pensa da uomo di azione e agisci da uomo di pensiero" (Henri Bergson)

domenica 31 marzo 2013

REPORT DI ANALISI INTERMARKET

Nell'ultimo post ho preannunciato la pubblicazione dell'analisi trimestrale dei mercati, con la previsione dei possibili scenari futuri.
Il report è più complesso del previsto considerato anche che nella redazione dei grafici (sulla borsa italiana) sto prendendo confidenza con le funzionalità di un nuovo software di analisi tecnica, tutt'altro che intuitivo.
Sono in ritardo di un paio di giorni; confido di pubblicare la prima parte al massimo martedì.
 
Auguri di Buona Pasqua.

ElwaveSurfer

venerdì 29 marzo 2013

HANNO GETTATO LA MASCHERA




In settimana si è consumato il quinto salvataggio nell'Unione Europea, il più leggero nei fatti ma il più pesante nella forma.

Dopo aver speso oltre 500 miliardi di Euro in aiuti a Irlanda, Portogallo, Grecia e Spagna, pare che la Troika abbia voluto risparmiarsi 10 miliardi per salvare Cipro.
Non è credibile. Più semplicemente è mancata la volontà, e le giustificazioni delle “elezioni in Germania” o della “lezione alla Russia” , sono deboli e non soddisfano.
Il piano di salvataggio di Cipro prevede la chiusura di una banca, la ristrutturazione di un’altra, il taglio dei risparmi degli obbligazionisti, ma soprattutto, il prelievo forzoso sui depositi.
Un cambio di strategia senza precedenti che diventa un precedente terrificante.
Molti hanno ritenuto che questo nuovo modello di salvataggio imposto a Cipro dalla Troika, con l’intervento a gamba tesa sui depositi, fosse un “caso unico”, modellato su un piccolo Paese dell’UE, peraltro “scomodo” perché paradiso fiscale degli oligarchi russi; lo stesso Hollande  l’ha ripetuto a gran voce, non so quanto convinto, forse per esorcizzare il problema.
Ma più di un dubbio che non si trattasse di un piano isolato è emerso sin dall’inizio; gli euroburocrati non avrebbero partorito una ipotesi tanto dirompente se non avessero pensato almeno di sperimentare una nuova “soluzione finale” alla crisi dei debiti sovrani e al cosiddetto “azzardo morale”.
Pur avendo mostrato scarsa lungimiranza nella gestione delle crisi precedenti, in particolare quella greca, costata molto più del previsto per l’incapacità di valutare gli effetti nefasti di un intervento riluttante e tardivo, è difficile pensare che i “nostri” governanti europei siano così sprovveduti e ingenui da non prevedere gli effetti indotti di una tale scelta.
In realtà è più probabile che abbiano voluto mettere alla prova i mercati , e lanciare al tempo stesso un pesante monito a Spagna e Italia.
Alla Reuters, il Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem afferma «Se vogliamo un settore finanziario sano , l'unico modo è dire che chi ha assunto dei rischi deve gestirli, e se non ci riesce non doveva assumerli».
Ancora: Thomas Straubhaar, docente di economia all’Università di Amburgo, non un oltranzista del rigore teutonico, ha scritto su Die Welt: «Finora, i paesi in bancarotta potevano usare la paura di un effetto-domino per ricattare l'Europa. Ora, non è più possibile perché i paesi della zona euro hanno in mano una carta nuova, che non dovrebbero aver paura di usare".

Dopo la solita commedia di smentite, si scopre che c’è una proposta di legge al Parlamento Europeo che prevede l’ipotesi di intervento sui depositi oltre i 100.000 €.
 
Istituzionalizzare una procedura di prelievo forzoso sui conti correnti e i depositi significa minare irrimediabilmente la fiducia dei risparmiatori nelle banche; significa violare uno dei sacri dogmi del risparmio.
Negli Stati Uniti, subito dopo la crisi Lehman, hanno talmente capito la gravità del problema che il Governo e la FED sono intervenuti per creare una rete di protezione sulle banche e i correntisti.
 
Si dirà, falliscono anche gli Stati figuriamoci le banche!
Vero, ma le banche sono nate sul fatto che raccolgono denaro depositato dai risparmiatori e lo concedono in prestito alle famiglie e alle imprese; i risparmiatori versano i loro capitali in conti correnti e depositi non tanto per il rendimento, oggi peraltro veramente infimo, quanto per la sicurezza e la prontezza di riscatto, e perché la banca è la banca.
 
La mia povera nonna investiva in Bot credendo che fossero della banca, allo Stato non glieli avrebbe mai dati i suoi soldi, e non contava nulla raccontarle diversamente.

Se nel risparmiatore si insinua il dubbio che i soldi in banca non sono più sicuri, le conseguenze possono essere devastanti; panico generale, corsa agli sportelli per ritirare il capitale, banche che non dispongono della liquidità sufficiente e chiudono in pochi giorni, forse per non riaprire perché insolventi, crack totale del sistema, disordine pubblico e peggio ancora.

Il Governo di Nicosia ha varato con decreto misure restrittive sui prelievi di varia natura (per cassa, assegni, bancomat , conti vincolati, carte di credito) per evitare il rischio di una fuga di capitali che possa destabilizzare il sistema bancario; e sono stati introdotti i primi controlli valutari dell'Eurozona.

Alla riapertura delle banche a Cipro dopo 12 giorni di serrata, ci sono state lunghe code agli sportelli ma una relativa e inattesa calma. Evidentemente devono ancora metabolizzare gli effetti di ciò che sta loro accadendo, e che i mercati hanno già intuito.
 
D'ora in poi il problema per i Paesi a rischio non sarà più solo rappresentato dalle pesanti condizionalità imposte in caso di ricorso agli aiuti e allo scudo anti-spread; sarà come qualcuno ha correttamente scritto la richiesto di sacrificio del privato risparmiatore.

ElwaveSurfer
 
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Considerato che è terminato il primo trimestre dell'anno, una sintesi dello stato dell'arte dei mercati finanziari è doverosa. Domani pubblicherò una analisi intermarket con i possibili scenari futuri.

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 INTEGRAZIONE DEL 31 MARZO 2013

Nell'ultimo post ho preannunciato la pubblicazione dell'analisi trimestrale dei mercati, con la previsione dei possibili scenari futuri.
Il report è più complesso del previsto considerato anche che nella redazione dei grafici (sulla borsa italiana) sto prendendo confidenza con le funzionalità di un nuovo software di analisi tecnica, tutt'altro che intuitivo.
Sono in ritardo di un paio di giorni; confido di pubblicare la prima parte al massimo martedì.
Auguri di Buona Pasqua.

ElwaveSurfer
 
 
 

giovedì 28 marzo 2013

FTSEMIB - Aggiornamento veloce del 28 marzo 2013

QUADRO TECNICO

Un veloce aggiornamento in tempo reale in pausa pranzo;
l'ipotesi di lavoro avanzata nell'ultimo post ha trovato riscontro nel movimento ribassista degli ultimi due giorni; oggi rimbalzo in onda [x] di z .
Potremmo essere vicini al minimo della prima onda minor w dell'onda intermedia (b)/(x) , anche se un sospetto inizia a prendere corpo.

ElwaveSurfer


lunedì 25 marzo 2013

FTSEMIB - Analisi per il 26 marzo 2013

QUADRO TECNICO
 
Butta male, apertura con gap oltre i massimi e chiusura sui minimi è un brutto segnale.
La reazione alla "soluzione di Cipro" ha fatto brindare i commensali per 5 minuti, poi si sono guardati in faccia e si sono detti: "a cosa brindiamo?", e nessuno era in grado di darsi una risposta positiva plausibile.
Infatti è l'ennesima toppa che non può reggere, ad ulteriore conferma dell'incapacità politica della Unione Europea di sopravvivere, a se stessa.
Le voci sul possibile downgrade di Moody's hanno fatto il resto.
Con il movimento di oggi e la mancata rottura rialzista, diventa veramente difficile etichettare il down move dal 30 gennaio.
Considerato che sono fuori dal mercato e che con i complex e i combination patterns è quanto mai proibitivo non dico operare (si è in perdita 9 volte su 10) ma anche cercare di prevedere il pattern (è quasi sempre tempo perso...),  rompo gli schemi e riqualifico il conteggio cercando il supporto di Fibonacci.
Noto che il primo sideways, dal 5 al 25 febbraio è durato 132 ore, e l'ultimo sideways dal 4 marzo ad oggi 134 ore, quindi rapporto di 1:1;
a volte questo capita nelle 2 onde x di un w-x-y-x-z ; se così fosse, l'onda a/w minor non sarebbe ancora terminata, e ci attenderebbe un ribasso di onda z verso i 14.850.
Nel mare dei conteggi possibili, e' poco più che un'ipotesi di studio, tanto, senza posizioni aperte, non si rischia nulla.
E con queste premesse restare fuori è un obbligo.

ElwaveSurfer

FTSEMIB e dintorni - Analisi per il 25 marzo 2013

QUADRO FONDAMENTALE


Non si conoscono ancora i dettagli del caso Cipro; se un taglio del 20% ai depositi over 100 mila €uro, con buona pace dei Russi che dopo aver lasciato il Ministro delle Finanze cipriota senza appoggio non vogliono un incidente con l'Europa, oppure cosa altro.
Qualunque sia bisogna aspettare la reazione dei mercati.
Sarà pure vero che il caso cipriota è a se.
E assodato che le banche di Cipro erano il paradiso fiscale degli oligarchi dell'ex URSS, è comprensibile che la Merkel, già restia a coprire i buchi del Sud Europa, non volesse certo fare un regalo a Putin (e ancor più al nascente partito di Alternativa in Germania), e al di là delle dichiarazioni di facciata penso che molti euroburocrati (anche non tedeschi) la pensino come lei.
Ma concordo con la tesi del "precedente"; il prelievo forzoso è il segnale più inquietante che la Troika poteva dare; in un periodo di crisi, i depositi in banca erano l'ultimo baluardo al materasso (per i poveri) o all'oro (per i ricchi).


QUADRO TECNICO

Scenario preferito: il nostro indice sembra pronto per proseguire il rimbalzo nella terza onda y della b/x minor.
Primo scenario alternativo: la prima onda Alt:[w] di y è completa; si storna.




Titoli interessanti in un'ottica di swing trading:
BANCA GENERALI, BANCA PROFILO, CAMFIN, CATTOLICA ASS. , ERG, MEDIOLANUM, MILANO ASSICURAZIONI, TISCALI (e per chi opera in controtendenza BANCO POPOLARE).

ElwaveSurfer

venerdì 22 marzo 2013

FTSEMIB - Analisi per il 22 marzo 2013

QUADRO TECNICO

Dopo la debole chiusura di Wall Street non so che forza possa mostrare il nostro indice in apertura.
Siamo nel pieno groviglio di un complex sideways, dal quale tra un po' deve uscirne; o parte subito al rialzo rompendo i 16.000 prima e i 16.250 poi, oppure è destinato a scendere ulteriormente (lo scenario alternativo prevede la formazione della seconda Alt:x per scendere sotto il bottom precedente a 15.407).
 
ElwaveSurfer
 

 

giovedì 21 marzo 2013

FTSEMIB - Analisi per il 21 marzo 2013

QUADRO TECNICO

Lo scenario preferito sembra reggere: è terminata l'onda x di grado minute, quindi rialzo con l'onda y della correttiva b/x minor in corso; obiettivo area 16.800 - 16.850.

Scenario alternativo: siamo nell'ultima onda ribassista Alt:z che completerebbe la prima minor a/w .

ElwaveSurfer




martedì 19 marzo 2013

FTSEMIB - Analisi per il 20 marzo 2013

Inutile perdere tempo su questo mercato, la sua struttura è peggio del cubo di Rubik !!!

ElwaveSurfer

lunedì 18 marzo 2013

FTSEMIB - Analisi per il 19 marzo 2013

QUADRO TECNICO

Per come si era messa in apertura è andata bene; lo spauracchio della "soluzione Cipro" ha condizionato i mercati.
Aggiornamento del conteggio, ma la sostanza non cambia; è un mercato dove il trading è molto difficile.

ElwaveSurfer

domenica 17 marzo 2013

FTSEMIB - Analisi per il 18 marzo 2013

Il lavoro d'ufficio mi ha pressato molto negli ultimi due giorni, lasciandomi poco tempo per seguire i mercati, e purtroppo, per non tagliare (troppo)l'aggiornamento (fondamentale) e l'analisi (tecnica e fondamentale), sono costretto a tagliare i post sul nostro mercato (privilegiando quello USA, che per motivi sempre di orario di lavoro resta per me prioritario).

QUADRO TECNICO

Sarà interessante valutare la reazione dei mercati alla soluzione sul bailout di Cipro (una tassazione pesantissima, anche se una tantum, sui depositi bancari, per ricevere in cambio azioni di banche che saranno però altrettanto pesantemente ristrutturate), soprattutto perchè questa scelta crea un pericoloso precedente per i paesi che potrebbero aver bisogno di soccorso, Spagna e Italia in testa.
Certo le realtà sono diverse, ma nella testa di qualche euro-burocrate c'è sicuramente il desiderio di testare l'esperimento, e quindi il movimento dei bancari va osservato con particolare attenzione (rinvio all'ultimo post per i grafici sui titoli italiani). 

Nelle ultime 2 sedute il nostro indice ha avviato il rialzo prospettato dallo scenario preferito, ma è difficile valutare la struttura di questo movimento, ovvero capire se è impulsivo (facendo propendere per il rialzo) o correttivo (facendo prevalere lo scenario alternativo).

L'incertezza tecnica sul nostro mercato resta elevata, così rimango ancora fuori.
 
ElwaveSurfer


 
 

mercoledì 13 marzo 2013

FTSEMIB E DINTORNI per il 14 marzo 2013

SOTTO IL PESO DEI BANCARI

Il nostro listino ne è pieno zeppo, e considerata l'incertezza del contesto politico-economico con il rischio incombente di un attacco speculativo sui BTP di cui le banche nostrane sono colme, il sell è la parola d'ordine da 5 settimane.

Prendiamo le banche più rappresentative, indicando la perdita di oggi e dai massimi dell'anno:

INTESA  - 2.30%; - 19.60%
UNICREDIT - 2%; - 23%
BANCO POPOLARE - 5.45%;  - 34%
BANCA POP EMILIA ROMAGNA; - 4%;  - 24%
BANCA POP MILANO ;  - 4.20%;  - 24%

Sono cali importanti, che caratterizzano tutto il comparto (escluso il gioiello BANCA GENERALI e la cugina AZIMUT) e zavorrano il nostro indice, peraltro scarso di suo.

Sui grafici weekly ci sono pattern incompleti che, per gli ottimisti sono d'inversione rialzista, e per i pessimisti di continuazione ribassista; comunque, escluso Banco Popolare, sono tutti sotto la trendline ribassista di lungo.







FTSEMIB

Scenari quasi equivalenti in probabilità ma opposti in direzione;
Preferito: bullish: si sta completando l'onda [b] con un zig-zag in versione elongated c wave,
Alternativo: bearish: l'ultimo top è stata l'alt:x e siamo verso la fine della Alt:[a] di un zig-zag della Alt:z quindi il minimo minor non sarebbe ancora raggiunto.

Considerato che sono fuori posso permettermi il lusso di osservare quale dei due si concretizza.
Ma è uno strazio...





ElwaveSurfer

lunedì 11 marzo 2013

FTSEMIB - Analisi per il 12 marzo 2013

QUADRO TECNICO

Il mercato si è mosso secondo le attese; oggi storno, a conferma che l'ultimo movimento rialzista iniziato e terminato la settimana scorsa (04-08 marzo) è più facilmente qualificabile come una impulsiva completa (vedere grafico a 3 minuti, utile solo per l'intraday stretto sul future)

Scenario preferito; ribassista, terminata l'onda [a] , siamo nella c della [b]
Primo scenario alternativo; rinvio al post di ieri.

ElwaveSurfer



FTSEMIB - Analisi per l'11 marzo 2013

QUADRO TECNICO

Scenario preferito: rialzista; la prima onda [a] è terminata o sta terminando; attesa per uno storno in onda [b] , poi ultimo upmove in onda [c]

1° Scenario alternativo: ribassista; siamo già nella terza ondata correttiva in completamento l'onda Alt:[y] , che chiude la seconda Alt:x , poi si scende a formare un nuovo minimo (in questa ipotesi l'onda a/w minor non è ancora terminata);

2° Scenario alternativo: rialzista: siamo nella 2°Alt: 3 della [a].


ElwaveSurfer



domenica 10 marzo 2013

QUADRO FONDAMENTALE - Riepilogo alla 1° settimana di marzo 2013

 
ITALIA sempre in una crisi nera
PIL 2012 -2,4%, crollano consumi e investimenti; debito al 126.5% sul PIL
Numero disoccupati al livello record di 3 milioni; tasso all’11,7%, sui giovani 38.7%; il 65% delle famiglie dichiara di avere entrate insufficienti per vivere, in crisi i giovani e chi è in affitto ; è caduto il mito delle formiche, il tasso di risparmio è sceso del 4% tra il 2007 e il 2011 mentre è rimasto stazionario in Francia e Germania ; la famiglie che possono risparmiare sono il 30% (rispetto al 50% dei primi anni ’90); questo è normale di fronte ad una netta contrazione del reddito disponibile e nel tentativo di mantenere invariato il proprio tenore di vita.

A fine settimana arriva il declassamento del rating di Fitch , che scende a «BBB+», con prospettive negative , lo stesso voto di S&P (anch'essa "BBB+"), e un punto in più rispetto a Moody's ("Baa2").  3 i motivi: 1) incertezza politica, dovuta al risultato elettorale, che non consente la formazione di un governo stabile che possa varare le riforme strutturali; 2) La recessione può essere più dura e profonda 3) il debito pubblico italiano in probabile salita al 130% del Pil alla fine del 2013.
Ora c’è un evidente rischio deterioramento per l’Italia che sta superando la Spagna come percezione di paese in difficoltà 
Italia: ha la metà della disoccupazione, banche più solide, famiglie con la metà del debito, un deficit contenuto; MA  ha un debito al 126.5% del PIL, è senza un governo, i Cds italiani hanno superato quelli iberici segnalando che il nostro mercato ora è considerato più rischioso;

Spagna: debito al 86% nel 2012 (93% a fine 2013) MA un deficit al 10%, e indebitamento più alto

UE


TUTTAVIA LE POLITICHE DI AUSTERITA’ IMPOSTE  DALLA UE AD ALCUNI PAESI PER RISANARE I PROPRI BILANCI DETERMINANO RECESSIONE,DISOCCUPAZIONE E FORTI TENSIONI SOCIALI.
Grecia; salvata nel 2010 con oltre 173 miliardi di euro, ha un debito 2013 stimato al mantiene un al 175,6% del Pil ; PIL 2013 atteso - 4,4% del Pil, sarà il 6° anno consecutivo di recessione; consumi in calo del 6-8% annuo dal 2009; i tagli della spesa colpiscono sempre più duramente anche il pubblico impiego e le piazze continuano a riempirsi.
Irlanda; dopo il salvataggio da 67,5 miliardi, la disoccupazione è al 14,1% , quella giovanile è al 30,6; consumi e domanda interna in calo e la modesta crescita è tutta dovuta all’export.
Portogallo Per la troika è un modello di risanamento, il governo ha dimezzato il deficit ma il paese è entrato nel suo terzo anno di recessione tra le proteste di piazza e il caos politico; Pil 2012 - 3,2% (media annua 1992-2008 + 2.1% ) conseguenze devastanti sulle imprese, sul lavoro e sulle famiglie.
Spagna Disoccupazione record al 25%, 50% tra i giovani, totale 6 milioni di disoccupati, due milioni di famiglie rimaste senza alcun reddito, i consumi stanno trascinando a fondo il PIL (2012 – 1.4%); la crisi del sistema bancario, dovuta al crollo del mercato immobiliare, è stata tamponata con un prestito di 40 MLD dell’ESM, ma ha assorbito i prestiti per le imprese, riducendo perciò la domanda di investimenti delle imprese. Le manovre governative (volute dalla UE) fatte di tagli alle spese e aumenti di tasse non sembrano sufficienti a risanare nel breve la situazione, tanto che la Ue sembra chiedere un ulteriore aumento dell'Iva.
Francia, Portogallo e Spagna hanno chiesto più tempo per ridurre il proprio deficit sotto al 3% del PIL

La BCE lascia i tassi fermi allo 0.75%, rivede al ribasso la crescita economica UE per il 2013, con ripresa solo nel 2014, e mantiene una politica monetaria resterà espansiva di fronte a uno scenario di bassa inflazione che frenerà nel 2014 all'1,3%, cioè ben al di sotto dell'obiettivo del 2%
Per questo il FMI PREME SULLA BCE PERCHE’ STIMOLI L’ECONOMIA CON UN TAGLIO DEI TASSI


USA
 
SCATTA IL SEQUESTER PER 85 MILIARDI; i tagli automatici alla spesa pubblica dopo il mancato accordo Obama-Congresso colpiranno servizi sociali, progetti di ricerca, sicurezza agli aeroporti, programmi educativi per i più poveri, difesa.  A rischio 750mila posti di lavoro  E Uno 0,6% di crescita in meno del Pil.
L'obiettivo finale è ridurre il disavanzo di 4mila miliardi di dollari in dieci anni portandolo dal 10% sul PIL al 4%; ne sono stati tagliati 2.500, ne mancano però ancora 1.500

Ma la BORSA USA NON SI PREOCCUPA E il  DJIA segna il MASSIMO STORICO
Il rialzo da gennaio della Borsa USA è stato generato da:

-          buon andamento dell'ultima stagione delle trimestrali con circa il 75% delle società dell'S&P 500 che hanno riportato utili oltre le attese
-          la "sete" di rendimento che continua a spinge a comperare azioni, vendendo gli enormi stock di Bond che hanno rendimenti reali negativi.
Il mercato è ancora drogato dalla Politica monetaria FED ultraespansiva che ha iniettato nel sistema 4.000 MLD di $
tuttavia secondo alcuni analisti tanto entusiasmo non è giustificato; bassa crescita del Gdp all’1,6%; i disoccupati sono 13 milioni; il rapporto debito / Gdp è passato dal 38% al 74% con il rating degli Usa che da AAA è sceso AA+.

calano le richieste di sussidi di disoccupazione e CALA LA DISOCCUPAZIONE DAL 7,9 AL 7,7%, LIVELLO PIU’ BASSO DAL 2008
Questo potrebbe farà aumentare le pressioni su Bernanke per limitare gli interventi di QE e affini, e se ciò avvenisse Wall Street potrebbe invertire il trend e i rendimenti dei TBILL e TBOND diventerebbero più appetibile delle azioni.  Inoltre l'impatto del sequester, , deve ancora farsi sentire e la crescita americana resta così attesa nel 2013 a un modesto ritmo inferiore al 2%, incapace di sostenere il rilancio occupazionale di febbraio. Anche se Bill Gross di PIMCO ha alzato al 3% la sua stima per il Pil 2013. Diversi operatori, ad esempio, rilevano alcune similitudini con il 2007 (prima del crollo). Ora come allora, infatti, aziende con merito di credito bassissimo riescono facilmente a cedere i loro crediti. Il tutto, ovviamente, grazie all'eccesso di liquidità.

CINA
 

da un lato conferma l’obiettivo di crescita al 7.5% anche per il 2013, con un incremento del 10% della spesa di bilancio per finanziare settori quali la sanità, l'agricoltura e l'istruzione; dall’altro il PCC prevede un nuovo piano di urbanizzazione da 5.000 MLD di euro per portare nelle città 400 milioni di cinesi . Sarebbe un forte stimolo alla crescita dei consumi interni, e potrebbe risolvere il problema del grande surplus commerciale cinese , creando un enorme mercato di importazioni dall'estero. Presto il pil cinese potrebbe superare quello americano.
Il piano sarà finanziato con una serie di emissioni obbligazionarie che potrebbero, almeno in parte, essere collocati all'estero.
GIAPPONE

Pil + 0.2% nell’ultimo trimestre 2012; lo yen continua ad indebolirsi ed è ai minimi da 3 anni e mezzo sul dollaro; la borsa festeggia toccando i massimi dalla crisi Lehman perché la debolezza dello yen aiuta le esportazioni.
il mercato si aspetta nuove manovre della BOJ finalizzate ad accelerare la fine della deflazione e successivamente il conseguimento di un target di inflazione fino al 2%.



Morale: siamo all'interno del perimetro mondiale (la UE) più in difficoltà, e il Paese con le peggiori prospettive.
Ma se fossimo noi i prossimi a cadere sarebbe un domino planetario, altro che Lehman....


ElwaveSurfer

sabato 9 marzo 2013

Due punti di vista sulla situazione europea, e sul potere della Germania in Europa

QUADRO FONDAMENTALE

Un punto di vista sulla disoccupazione europea e le conseguenze politiche

La traduzione sottostante è la sintesi di un articolo apparso su www.economywatch.com/ a firma George Friedman, utile per aver la percezione che negli Stati Uniti hanno della crisi europea, con un "pesante" riferimento anche alla situazione italiana.
 
 Will Europe’s Unemployment Crisis Spark A Return For Fascism? : George Friedman

Negli anni '20 e '30 il fascismo ha affondato le sue radici in Europa a causa di enormi fallimenti economici di cui le élite finanziarie del tempo non riuscirono a riconoscere le conseguenze politiche della disoccupazione....
La crisi finanziaria globale del 2008 ha lentamente ceduto a una crisi globale e alla disoccupazione che lascia il posto ad una crisi politica.
La crisi coinvolge tutti e tre i pilastri principali del sistema globale - Europa, Cina e Stati Uniti. ...L'Europa è il punto focale di questa crisi.
La settimana scorsa l'Italia ha tenuto le elezioni, e il partito che ha vinto, con il maggior numero di voti - circa un quarto del totale - è stato un gruppo nuovo di zecca chiamato il Movimento Cinque Stelle che è guidato da un comico professionista.
Due cose sono di interesse di questo movimento.
In primo luogo, uno dei suoi pilastri centrali è la richiesta di default su una parte del debito in Italia come il minore dei mali.
La seconda è che l'Italia, con il 11,2 per cento di disoccupazione, è ben lungi dall'essere il peggiore caso di disoccupazione nell'Unione europea.
Tuttavia, l'Italia sta allevando partiti radicali profondamente contrari alle politiche di austerità attualmente in vigore.
 
 
Il dibattito di base in Europa è stato come per risolvere crisi del debito sovrano e la conseguente minaccia per le banche europee. ... ...
Le élite europee hanno deciso che in Europa erano necessarie politiche di austerità, che la spesa pubblica doveva essere drasticamente frenata in modo che il debito sovrano - per quanto possa essere ristrutturato - non generasse il default.Una delle conseguenze dell' austerità è la recessione.
Le economie di molti paesi europei, in particolare quelli della zona euro, sono ora in recessione, dal momento che l'austerità significa, ovviamente, che meno denaro sarà disponibile per l'acquisto di beni e servizi.
Se l'obiettivo primario è quello di stabilizzare il sistema finanziario, ha senso.
Ma se la stabilità finanziaria può rimanere l'obiettivo primario dipende da un consenso di ampi settori della società.Quando emerge la disoccupazione, il consenso inizia a muoversi ...
Quando la disoccupazione si fa intensa, può muoversi l'intero sistema politico.
Dal mio punto di vista, l'elezione italiana è stata la prima, sebbene attesa, scossa.
 
Considerando la geografia della disoccupazione, in Europa sta emergendo un particolare modello.Si consideri la geografia della disoccupazione.
Solo quattro paesi in Europa hanno un tasso di disoccupazione pari o inferiore a 6%  e sono la Germania e i paesi geograficamente contigui ; Austria, Paesi Bassi e Lussemburgo.
La periferia ha un  tasso di disoccupazione più alto, al 7,4 per cento in Danimarca, il Regno Unito al 7,7 per cento, in Francia al 10,6 per cento e 10,6 per cento in Polonia.
Nella periferia lontana, l'Italia è al 11,7 per cento, la Lituania è al 13,3 per cento, l'Irlanda è al 14,7 per cento, il Portogallo è al 17,6 per cento, la Spagna è al 26,2 per cento e la Grecia è al 27 per cento.La Germania,  la quarta potenza economica mondiale, è il centro di gravità dell'Europa.
Le esportazioni di beni e servizi sono l'equivalente del 51 % del suo PIL , e più della metà delle esportazioni della Germania sono indirizzate negli altri paesi europei.
La Germania vede la zona di libero scambio dell'Unione europea come elemento essenziale per la sua sopravvivenza.
Senza il libero accesso a questi mercati, le sue esportazioni si sarebbero drammaticamente ridotte  e la sua disoccupazione avrebbe iniziato a salire.
L'euro è uno strumento che la Germania, con la sua influenza fuori misura, utilizza per gestire le proprie relazioni commerciali - e tale gestione mette altri membri della zona euro in condizioni di svantaggio.
I paesi con salari relativamente bassi dovrebbero avere un vantaggio competitivo rispetto alle esportazioni tedesche. Tuttavia, molti hanno saldi negativi della bilancia commerciale, così, quando è scoppiata la crisi finanziaria, la loro capacità di gestirla era insufficiente e ha portato alla crisi del debito sovrano, che a sua volta ha ulteriormente minato la loro posizione tramite austerità, tanto più che la loro appartenenza alla zona euro non consente loro di applicare le proprie politiche monetarie.Questo non vuol dire che essi non erano dissoluti nella spesa sociale, ma la causa del loro fallimento era molto più complessa.
In ultima analisi si è creata una zona di libero scambio (la UE) intorno ad un economia di massa che dipendeva dalle esportazioni; la Germania è il terzo più grande esportatore del mondo, dopo la Cina e gli Stati Uniti.
La potenza tedesca sbilancia l'intero sistema.
Confrontando il tasso di disoccupazione del blocco tedesco con quello del Sud Europa, è difficile immaginare che questi paesi siano membri del gruppo stesso sistema economico-commerciale (la UE)....Così, se si guarda la mappa, il Sud-Europa è stato colpito duramente dalla disoccupazione, l'Europa orientale non è messa così male mentre la Germania, l'Austria, i Paesi Bassi e il Lussemburgo sono stati lasciati relativamente indenne.
Per quanto tempo durerà questo, data la recessione in Germania (!), è un altro discorso, ma queste differenze ci dicono molto circa la geopolitica emergente della regione.
 
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Ora l'estratto di una intervista apparsa sul Sole 24 Ore di oggi a Hans-Werner Sinn, professore di economia e finanza pubblica all'università di Monaco di Baviera, nonché presidente dell'istituto Ifo. Sinn aveva sostenuto in questi anni che l'uscita della Grecia dall'Eurozona fosse il solo modo per evitare un disastro economico a questo Paese carico di debiti, e per evitare alla Germania di continuare a gettare denaro in un buco nero.
Ho un amico in Germania che mi dice essere questo il pensiero prevalente tra i tedeschi.
"La nascita del nuovo partito Alternativa per la Germania è il segnale del crescente nervosismo dei tedeschi verso la politica della Bce, che ha fornito crediti supplementari nell'ordine di 800 miliardi di euro per il rifinanziamento dei Paesi in crisi, tra cui l'Italia e l'Irlanda, a tassi di interesse estremamente bassi, mentre nulla di simile è stato fatto per le regioni del Nord Europa», spiega .
«La Bce, inoltre, ha acquistato più di 200 miliardi di euro di obbligazioni dei Paesi in crisi, che significa che nel totale del credito pubblico concesso, pari a 1,3 miliardi di euro, tre quarti sono provenienti dalla Bce e solo un quarto è stata decisa dai Parlamenti d'Europa. I tedeschi sono preoccupati che la maggior parte dei crediti sono passati dalla Bce senza controllo democratico», aggiunge Sinn, considerato un falco in Germania.
Cosa pensa del nuovo partito Alternativa per la Germania di Bernd Lucke e dell'ex presidente di Bdi Hans-Olaf Henkel? È possibile ipotizzare l'uscita della Germania dall'euro?
È un partito critico sullo sviluppo dell'euro, ma non sono sicuro che voglia l'uscita tedesca dall'euro. Comunque non sono associato a questo partito. Riflette la stanchezza generale della popolazione tedesca verso le operazioni di salvataggio operate sempre più attraverso la Bce. Francoforte sta garantendo i bond governativi dei Paesi indebitati e lo fa a spese del contribuente. La paura tedesca è che sono state prese delle posizioni di rischio senza essere stati consultati.
Qual è stato l'errore più grande dell'Italia dopo l'entrata nell'euro?
Il più grande errore è stato non combattere l'inflazione. Ritengo che l'inizio della moneta unica sia il 1995, al vertice di Madrid, quando l'euro è stato irrevocabilmente annunciato. Da allora il livello dei prezzi italiani rispetto a quelli tedeschi è aumentato del 50 per cento. Questa inflazione ha minato la competitività dell'economia italiana. In Italia nel 1990 il costo degli interessi sul debito pubblico era pari al 12% del Pil, poi fino al 2000 tale percentuale è scesa al 6,5% e oggi è del 4,5%. C'era un enorme vantaggio entrando nell'euro pari a tutte le entrate Iva dello Stato italiano. Se l'Italia avesse utilizzato quel tesoretto dal 1995 a oggi, il rapporto debito/Pil non sarebbe al 125%, ma al 18 per cento.
È la politica di austerità, che la Germania ha chiesto agli altri partner, la causa dell'onda di populismo in Europa?
Temo che tra la quantità di austerità necessaria per riportare in equilibrio i conti e quella che la popolazione può tollerare senza disordini in strada, c'è un grande dislivello. Per alcuni Paesi europei credo non ci sia soluzione nella zona euro, fino a quando i Paesi del Nord decideranno di avere politiche inflazionistiche per rendere i Paesi del Sud più competitivi. Se si vuole evitare una deflazione in Grecia e Portogallo, la Germania dovrebbe avere politiche inflazionistiche del 5,5% per 10 anni, ma questo farebbe aumentare i prezzi del 71%. Credo che la popolazione tedesca non lo accetti.
Qual è la soluzione? La rottura dell'euro?
Spero di no, spero che non si arrivi a questo. Il ritorno alla competitività passa attraverso l'austerità e la moderazione salariale, come fece la Germania con Agenda 2000 di Schroeder. Queste sono le riforme di cui abbiamo bisogno, che implicano sacrifici, ma non ci sono alternative.
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Non ho ancora cambiato idea. E' solo una questione di tempo, ma siamo spacciati.
Non penso saremo più in grado, come sistema paese, di invertire la rotta.
Se non ci travolge la speculazione, ci penserà la piazza.
 
ElwaveSurfer